La base delle analisi di stabilità è l’analisi visiva, senza la quale non è possibile stabilire un percorso diagnostico adatto ad ogni singolo caso.
Gli individui arborei sono grandi e complessi, una parte di essi si trova sopra al livello del suolo ed un’altra non è visibile perché sotto terra. Quantificare i difetti non sempre è facile, per questo il nostro team è in grado di mettere in atto tutte le analisi strumentali disponibili per completare il quadro diagnostico e fornire al cliente il quadro completo dello stato della pianta, relazioni e perizie.
Effettuiamo prove strumentali anche per colleghi Dottori Agronomi e Forestali.
Alberi Urbani offre le proprie competenze e l’ausilio della propria strumentazione ad altri tecnici operanti nel settore.
Alberi urbani è in grado di effettuare analisi in quota mediante la tecnica del Tree Climbing o con l’utilizzo di cestelli aerei, in particolare:
Il Dendrodensimetro
Si inserisce un ago sottile nel legno, per 40 cm, e si misura la resistenza del legno alla perforazione quando esso ruota in modo continuo ad una certa velocità. La regolazione elettronica del motore garantisce una velocità costante dell’ago, velocità che va adattata alle specifiche caratteristiche di densità del legno da esaminare.
Il profilo prodotto dal Resistograph, consente di misurare le variazioni di densità del legno. Il legno decomposto, o in via di decomposizione a causa della presenza di carie, è evidenziato da particolari profili nei quali si registra una riduzione della resistenza meccanica alla perforazione.
L’analisi è puntuale (analizza solo la porzione dove l’ago viene inserito non avendo la certezza che l’ago proceda dritto) ed è invasiva.
Il Tomografo sonico
Il tomografo sonico costituisce un importante strumento per la diagnosi dei tessuti interni del tronco.
Il sistema è costituito da una catena modulare di sensori (da un minimo di 8 fino a 24) disposti lungo la circonferenza del tronco a distanza regolare l’uno dall’altro, su un piano orizzontale.
I sensori misurano il tempo di trasmissione di un’onda sonica da un sensore all’altro.
Il software di rielaborazione consentirà di tenere in considerazione la reale geometria della sezione indagata e rintracciare le aree nelle quali i tessuti interni sono alterati oppure se è presente una cavità.
Il risultato dell’indagine è un tomogramma bidimensionale a colori.
Il tomogramma è un mezzo efficace per illustrare la presenza e l’estensione dei difetti interni della pianta. Un ottimo contributo per il tecnico che vuole ottenere un quadro conoscitivo dettagliato della pianta.
L’analisi è puntuale (analizza solo la sezione che il tecnico sceglie) ed è poco invasiva.
Prova di trazione (Pulling test)
Il test di trazione controllata (pulling test) ha lo scopo di valutare la resistenza al ribaltamento e allo scalzamento della zolla di un albero, senza alcun danno a carico della pianta analizzata. Per effettuare questa provasi sottopone l’albero ad una trazione per simulare l’azione del vento. La trazione è prodotta da un paranco manuale collegato ad una fune fissata sulla porzione alta del tronco. Sulla fune è posizionato un dinamometro che rileva i valori della trazione e li trasmette al PC.
Al colletto, appena sopra la superficie del suolo si posizionano gli inclinometri, cioè delle livelle verticali, collegate al computer, che trasmettono, contemporaneamente al dinamometro, i valori misurati; viene inoltre posizionato sul tronco un misuratore di elasticità – sempre collegato al PC – che rileva l’estensione delle fibre del legno sottoposto a trazione. Naturalmente i carichi applicati sono sempre molto inferiori a quelli di rottura teorica del legno considerato. In questo modo si previene il danneggiamento delle fibre sollecitate.
I dati raccolti durante le prove vengono elaborati con software Arbostat http://www.arbosafe.com/it/arbostat/software/
È un metodo in grado di analizzare la resistenza al ribaltamento dell’apparato radicale, non è un metodo invasivo.
Valutazione dinamica della tenuta dell’apparato radicale dell’albero con sensori di movimento
Con questa metodologia si valutano gli effetti del vento sugli alberi, ed in particolare dell’impatto sulla chioma (carico del vento) e le sollecitazioni alla zolla radicale tenuta al ribaltamento.
Tale sistema si basa, quindi nell’uso del vento come mezzo di “trazione” dell’albero. Ciò ci permette di eseguire la prova anche in tutti quei luoghi dove, per motivi di spazio, sarebbe impossibile eseguire una prova di trazione.
L’indagine consiste nell’installazione alla base dell’albero dei sensori che registrano i dati relativi all’inclinazione istantanea dell’albero con una frequenza di campionamento di 20 Hz. I sensori sono in grado di registrare i dati per molte ore consecutive. Per una buona restituzione del dato e per poter elaborare con sufficiente approssimazione la curva di ribaltamento al vento sono necessari venti con velocità di raffica di almeno 25 km/h. In tali casi è possibile prevedere il comportamento dell’inclinazione della zolla radicale con una buona approssimazione.
I dati registrati sono confrontati con i dati rilevati da un anemometro installato in prossimita dell’albero/i da analizzare, che misura con precisione la velocità del vento, la sua intensità e la direzione.